19 novembre 2010

ATTACCO AI CANGURI

«Un passo indietro. Se siamo cresciuti non lo abbiamo fatto vedere». Nelle parole di Alessandro Zanni, terza linea del Benetton Treviso, c'è tutta la delusione della squadra azzurra. A Verona, nel primo dei tre test match autunnali, l'Italia è stata sconfitta 27-16 da un'Argentina tutt'altro che irresisistibile. Ai Pumas, sempre vittoriosi in Italia negli ultimi 12 anni, basta una meta di Rodriguez per rispettare la tradizione.Dopo l'amara sconfitta la parola d'ordine in casa Italia è riscatto. Facile a parole. Peccato però che il prossimo avversario degli azzurri, sabato 20 novembre sarà l'Australia. Un totem della palla ovale. Una di quelle partite in cui, vista la caratura dell'avversario, più che la vittoria si cerca soprattutto di fare bella figura, magari evitando di essere sommersi. Un'operazione ampiamente riuscita nell'ultimo test match. A Padova, due anni fa, gli azzurri sfoderarono una delle loro migliori prestazioni costringendo i Wallabies a sudare più del previsto per conquistare la vittoria. Finì 30-20 per gli australiani ma per il nostro rugby fu un grande successo. A Firenze proveremo a ripeterci anche perché ce li ritroveremo di fronte tra un anno nel girone di Coppa del Mondo.
Il successo invece lo dobbiamo cercare, a tutti i costi, nell'ultima partita di questo ciclo, in programma sabato 27 novembre a Modena contro le Isole Fiji, avversario temibile ma assolutamente alla nostra portata. Li abbiamo già battuti. Anche loro, come tutte le squadre oceaniche che si rispettino si caricano con una danza tribale, la Cibi. Con tutto il rispetto la Haka dei leggendari All Blacks è però tutta un'altra cosa. Non ci faremo impressionare. Non possiamo perderle tutte.
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