28 novembre 2012

THE TWILIGHT SAGA | BREAKING DAWN - PART II



Premessa. Sono quel che si dice un uomo da sposare e la doppia visione di un film del genere, cosa avvenuta ovviamente solo e soltanto per far contenta la mia consorte, lo dimostra.

Detto questo essendomi sciroppato la prima parte acconsento di buon grado a vedere anche la seconda, non fosse altro per vedere come va a finire. Come al solito vale la regola aurea del “so cosa vado a vedere e mi aspetto il giusto...”. In questo caso stiamo parlando, mai dimenticarlo, della trasposizione cinematografica di un romanzo per bimbeminkia.

Preso atto di questo la sfida è: si può cavare un bel film da tutto ciò? La risposta è NI.

La storia, piaccia o meno, c'è, il film nonostante la lunghezza scorre bene. Gli attori non sono Robert De Niro e Al Pacino, ovvio, ma nemmeno i termosifoni sfiatati di battistoniana memoria. La sceneggiatura regge e, soprattutto nel punto della battaglia, viaggia perfino su livelli superiori al romanzo della Meyer.

Sono un profano ma tutto mi sembra molto curato, dalla fotografia agli escamotage per rendere il film appetibile al mercato su più fronti (la presenza di vampiri da tutto il mondo dà al film una dimensione globale, le abilità particolari e gli scontri sembrano pensati apposta per un bel "picchiaduro").

A me poi sono particolarmente piaciuti i titoli di coda che richiamano tutti i personaggi della saga con riferimenti ai film precedenti e alle pagine del libro che li vedono protagonisti. Com'è che si dice? Cura e rifinitura dei dettagli...

Insomma, una grande operazione commerciale, ma fatta bene. Voto 6,5

28 ottobre 2012

TUTTI I SANTI GIORNI

Non tutte le ciambelle riescono col buco. Capita a tutti, anche ai migliori. Virzì compreso. Il film comunque nel complesso non è male. Ben fatto, scorre agile. I personaggi sono convincenti e i due giovani protagonisti se la cavano bene. 

Però il film, nella sostanza, non decolla e non entusiasma. Colpa soprattutto della tematica della coppia precaria e/o con problemi di infertilità. Un tema trito e ritrito nonché anche un po' palloso che annoia fin da subito. 

Roba da Fabio Volo, Stefania Rocca e Fausto Brizzi per capirci. 


Voto 6, più di stima che altro.



La canzone dei Virginiana che dà il titolo al film però è bellissima. E anche il libro del buon Simone Lenzi probabilmente è di gran lunga superiore al film.

4 ottobre 2012

"MORIRO' PARLANDO DEL GENOA"

Il Professore manca al Vecchio Balordo e manca a un mondo del calcio sempre più anonimo, sempre più in balia di papponi e mercenari. Sette anni fa se ne andava Franco Scoglio. Mantenendo la sua ultima promessa: "Morirò parlando del Genoa".  Vorrei ricordarlo con questo bel pezzo che Roberto Perrone scrisse sul Corriere all'indomani della sua scomparsa.



La leggenda del Professore nato povero che teorizzava la ribellione dei giocatori

Se n'è andato perché stava parlando del Genoa e questo lo aveva distratto. Con un' altra squadra di mezzo si sarebbe accorto della morte in agguato e le avrebbe messo su uno sbarramento dialettico dei suoi. Comunque è morto alla sua maniera, sulla breccia, in tv. E soprattutto è morto nella sua città. Alle Eolie c' è nato, ma se ghe pensu, niente per lui è stato come Zena (e il Zena). Però è morto e per chi l' ha conosciuto e rispettato, al di là dei suoi limiti e dei suoi difetti, perché l' amicizia è fatta per superarli, ora c' è un vuoto. Di parole, di calcio, di vita.


Francesco Scoglio di Lipari, 2 maggio 1941, diceva di essere cresciuto poverissimo, «a pane e cipolle». «Dormivo su un letto di pietra pomice con sopra la paglia». Coi soldi era sempre stato attento. Ai tempi del suo primo Genoa, nel 1988-89, circolava la leggenda che dormisse in macchina per intascarsi i soldi dell' albergo che gli pagava la società. Balle. Però è vero che aveva una Fiesta scassatissima e una volta rischiò la pelle sulla A12. Aldo Spinelli gli regalò un' auto più grande e sicura. La verità è che le leggende nascono solo sui grandi personaggi.


Professore di educazione fisica con una laurea in Magistero, Franco Scoglio era un allenatore di lotta e non di governo. Uno che ha dato sempre il meglio, almeno da quando è salito alla ribalta del grande calcio, nel 1986, con il Messina, quando il gioco si faceva complicato, difficile, pericoloso. Quando non c' era più nulla da perdere. Il perché lo spiegò un giorno la sua ex moglie, la tedesca Brigitte. «Mio marito ha il terrore della sconfitta: non gioca neanche più a carte con i suoi figli». Così il Professore era eccezionale quando doveva rimettere insieme i cocci di una squadra allo sbando, meno quando doveva gestire un lungo periodo. Per il Genoa sull' orlo della serie C, nel 2001, abbandonò la Tunisia (è stato anche in Libia e stava per tornare in Africa, continente che amava) con cui aveva conquistato la qualificazione ai Mondiali. Lo salvò alla grande. Poi, però, si fermò anche il campionato successivo. Errore. Partì fortissimo e poi s' inabissò. Teorizzava la ribellione dei giocatori e spesso non si presentava agli allenamenti: «Ci vanno i miei collaboratori. I calciatori devono avere la libertà di criticarmi».


Era generoso. A chi stimava conferiva il titolo di «dolcissimo». Era disponibile con tutti e nell' ultima telefonata, a proposito del suo ruolo di opinionista per Al Jazira, era triste per alcuni articoli malevoli. 


Non era un ciarlatano. Studiava il calcio come pochi. E quando sosteneva che «prima o poi l' Inter avrà bisogno di Scoglio», non era una fesseria. Perché Genoa e Inter si assomigliano, a livelli diversi. Tutte e due hanno un grande avvenire dietro le spalle. Tutte e due hanno bisogno di scosse. I suoi detrattori elencano i suoi esoneri, i suoi innumerevoli campionati non terminati. Però si dimenticano che a Messina, a metà degli anni Ottanta, era stato uno dei primi tecnici a usare il computer. Ha avuto meno successo di quello che avrebbe potuto raggiungere. Limiti interni, ma anche esterni. Trovò una meravigliosa sintesi per spiegare le cadute: «Mi ha rovinato Berlusconi». Voleva dire che, nel rutilante calcio degli anni Novanta, l' ansia del risultato escludeva la pazienza, la possibilità di programmare, decretando un' accelerazione degli aspetti deteriori del football: l' ansia di successo, l' aumento di costi e stipendi, la fuga dalla realtà.


Scoglio era un fautore dello slow-thinking. Pensa con lentezza. Il presidente che l' ha amato di più è stato Aldo Spinelli. Arrivò a richiamarlo per allegria. «È vero, con Bagnoli abbiamo avuto grandi risultati, ma io non mi sono divertito con nessuno come con Scoglio». La morte se l' è portato via in diretta, sorprendendolo mentre diceva: «Sono un tifoso del Genoa». Se n' è andato, ma tutto si potrà dire, tranne che sia stata una morte ad minchiam.

21 settembre 2012

UN'ESTATE AL CINEMA (ALL'APERTO)


Piccole considerazioni sparse sui film visti in questa torrida estate ormai conclusa...




Biancaneve e il Cacciatore. Un po' Signore degli Anelli, un po' Fantaghirò con una leggera spruzzata, verso la fine, di Giovanna d'Arco. Tutto sommato gradevole anche se un po' troppo lungo per i miei gusti. Poi oh, Charlize poi è sempre Charlize. La fia Tualaìt fa ir suo. Voto 7-




Hysteria. La storia, molto romanzata, dell'invenzione del vibratore. Essendo nato per scopi clinici (!) nell'Inghilterra vittoriana la trama c'è tutta. Film leggero ma originale, gradevole e con un suo stile. Consiglio nonostante provi una forte avversione per quell'humour british che fa ridere solo gli albionici... Voto 7,5




Magnifica presenza I "6 Personaggi" in salsa fiction con, immancabile, variazione sul tema gay. Più un feticcio che un tema da trattare. Leggero, si lascia vedere. Film decisamente dimenticabile.  I 5 euro del biglietto potevano esser spesi meglio. Per una bella pinta di birra per esempio. Mannaggia. Voto 4,5




I primi della lista. Film divertentissimo tratto da una storia assurda ma clamorosamente vera (!). Visi del Cioni assolutamente imperdibili, Santamaria esilarante. Per quel che mi riguarda diventerà presto un "must". Voto 8




Quasi amici (Entouchables). 
Magari non sarà il film  dell'anno ma si ride di gusto con una bella storia. Il cinema, credo, è anche questo. Certo, il fatto che per interpretare il badante sia stato scelto un nero invece che un maghrebino (nella realtà il protagonista è algerino) fa capire molte cose sull'integrazione d'oltralpe. Sul titolo l'originale "Intoccabili" rende decisamente di più l'idea dell'insignificante. "Quasi amici" scelto per l'Italia. In ogni caso merita. Per quel che mi riguarda promosso a pieni voti. Gran bel film. Voto 7,5



Madagascar 3. Molto divertente, il suo lo fa sempre molto bene. Meglio del 2 anche se magari un po' meno di pubblicità "occulta" non sarebbe male. Per un miglior godimento vedere in 3D. Voto 7,5 pieno


10 settembre 2012

THE TRUMAN GRILLO

Un'impressione. Oggi leggendo l'appello di Beppe Grillo a Giovanni Favia mi è subito venuto in mente un altro appello. Di un film: The Truman Show.

Scrive Grillo a Favia: 

"Ti senti rinchiuso senza vie di uscita, ma la porta del piccolo locale dove ti trovi (da quanto tempo?) non ha serrature. Se abbassi quella maniglia potrai uscire fuori, ma non lo fai. E poi se aprissi quella porta cosa penserebbero di te? Cosa farebbero di te? L'alba ha già ceduto il posto al tramonto e ci sarà un'altra notte. Senza sogni sarà perfetta"

Dice Christof a Truman nella scena finale del film:

"Ascoltami Truman, là fuori non troverai più verità di quanta non ne esista nel mondo che ho creato per te... le stesse ipocrisie, gli stessi inganni; ma nel mio mondo tu non hai niente da temere... Io ti conosco meglio di te stesso! Tu hai paura... per questo non puoi andare via. Stai tranquillo... ti capisco. Ho seguito ogni istante della tua vita. Ti ho seguito quando sei nato. Ti ho seguito quando hai mosso i tuoi primi passi. Ti ho seguito nel tuo primo giorno di scuola. Il momento in cui hai perso il tuo primo dentino... come fai ad andartene? Il tuo posto è qui, con me!"

Un po' inquietante non trovate?

16 febbraio 2012

SANREMO '12, IL PAGELLONE

Questo post nasce dal tradizionale scambio di mail e sms che ho con mia sorella nei giorni del festival rimembrando i tempi andati quando sul palco dell'Ariston (o erano ancora al casinò?) saliva gente come Ramazzotti, Zucchero, Arbore, Ruggeri, Mannoia e noi, due bambini ancora nazionalpopolari ci divertivamo a fare pronostici con in mano la schedina Totip e Sorrisi & Canzoni. Questo era Sanremo. Ora è qualcos'altro. Decisamente peggio direi. "Sono un fottuto nostalgico, non mi riprenderò mai".

I voti li ho dati sulla base delle prime due serate. Visto il dinamismo tipico del Festival non penso proprio che avrò ripensamenti. 

  • D'ALESSIO-BERTE'  6 Di stima(?), fanno quel che devono fare
  • ARISA 5   Vorrei ma non posso
  • DALLA E DENTONE 4 Banali e scontati
  • EMMA 5 La svolta impegnata è studiata e progettata a tavolino. E' credibile quanto quella di Brignano, cioè zero
  • MATIA BAZAR 3 Dinosauri
  • "UGENIO" (Canalis dixit) FINARDI 5,5 La canzone forse non sarebbe nemmeno male ma non incide più di tanto. Da risentire in radio
  • MARLENE SV Non sono ancora riuscito a sentirli. E forse è meglio così.
  • FORNACIARI 4 La canzone, scritta da Van de Sfroos non sarebbe nemmeno male. A patto che la canti lui. Lei lo imita abbestia. Malissimo.
  • BERSANI  6 Pezzo molto intelligente, lui però mi è sembrato veramente in pessima forma.
  • NOEMI 6 Onesta interpretazione, visto il livello non è poco
  • CIVELLO 5,5 Meritava una canzone migliore
  • ZILLI WINEHOUSE 4 Dimenticabile
  • RENGA 3 Sempre la solita [mod on] solfaaaaaaaaaaaaaaaaaaeeeeeeeeeeeeeeeeeeee [mod off]
  • DOLCENERA 4 Noiosa e prevedibile
Giovani
Come ormai troppo spesso accade sono decisamente meglio dei big. Mi son piaciuti GUAZZONE e ANANIA mentre gran bene si dice di ERICA MOU: premesso che con quel nome d'arte l'adoro di già come ricorda l'amico Nicola qualche tempo fa si è esibita nella nostra città (Livorno ndr) al Teatro Officina Refugio. Non male anche gli IOHOSEMPREVOGLIA, potrebbero diventare un tormentone.

Conduttori
PAPALEO 7 L'unico veramente dignitoso. Meritava ben altro contesto
IVANKA 8 Simulare la cervicale per non mettere la sua bella faccia in questo show osceno è stata una mossa geniale. Nemmeno Mourinho.
MORANDI 2 Stantìo

Ospiti 
SOLITI IDIOTI 10 A prescindere. Dai cazzo!
CELENTANO 1 Ormai è solo la parodia di se stesso. Forse ha toccato il punto più basso.
CANALIS & BELEN 0  anzi no Belen 10 per l'assenza di mutande che rievoca la mitica tipa del Drive In che tirava gli storcioni al povero Molinari...

12 febbraio 2012

HUGO CABRET


Una magia, un'avventura, una lunga appassionata dichiarazione d'amore alla
fabbrica dei sogni
Signori, Hugo Cabret. Una meraviglia.

Sullo scaffale...