15 settembre 2011

MONDIALI RUGBY | TUTTI CONTRO GLI ALL BLACKS

Non puoi batterli, al massimo può capitare di fare qualche punto più di loro. Il proverbio, un vecchio adagio del regno di Ovalia, solitamente si rispolvera per omaggiare le squadre leggendarie, quelle circondate da un’aura di mito. E quando la parola rugby incontra la parola mito il risultato può essere soltanto uno: All Blacks.

Il 9 settembre in Nuova Zelanda è scattata la settima edizione della Coppa del Mondo e non ci sono dubbi: sono loro la squadra da battere. Anche perché giocano in casa e fallire l'appuntamento con la storia proprio non si può. Un intero Paese si è vestito a festa ed è pronto a celebrare il suo trionfo. Per rendere l’idea: il 23 ottobre, giorno della finalissima di Auckland, scuole e uffici resteranno chiusi. Tutti devono partecipare al glorioso evento. Perché, ovvio, per i neozelandesi quel giorno ad alzare la Webb Ellis Cup saranno gli All Blacks.

Ma non sarà facile. Le potenze della palla ovale ci sono tutte e sono pronte a dare battaglia. C'è l'Australia, fresca vincitrice del Tri Nations, il Sudafrica campione in carica, l'Inghilterra dell'eterno Wilkinson e la Francia capace di qualsiasi impresa (nel bene e nel male) contro chiunque.

Questa la prima fascia. Subito a ridosso l'Argentina. I Pumas forse non saranno al livello dei mostri sacri sopracitati ma di sicuro sono il XV che più si avvicina loro. E il terzo posto conquistato nella rassegna iridata di quattro anni è li a confermarlo. A ruota il resto della compagnia del Sei Nazioni: Scozia, Galles e Irlanda. Paesi che vivono di e per il rugby e che di certo non sono andate nell’emisfero sud per raccogliere le briciole.

E l'Italia? Il nostro obiettivo dichiarato è sempre il solito; superare, per la prima volta, lo scoglio della fase a gironi e approdare ai quarti di finale. L'impresa è ardua ma possibile. Consegnato de facto il primo pass del raggruppamento ai Wallabies australiani il vero avversario degli azzurri saranno gli irlandesi. Il resto della compagnia, formato da russi e statunitensi, non dovrebbe infatti darci troppi pensieri e i guerrieri di Nick Mallett (che comunque vada lascerà la panchina, al suo posto è stato già ingaggiato il francese Jacques Brunel) hanno tutte le carte in regola per riuscire nell’impresa.

Dopo la gara d’esordio con l’Australia le sensazioni sono infatti decisamente positive. Nonostante la prevedibile sconfitta finale Parisse e compagni per un tempo hanno tenuto botta e fatto la faccia cattiva al cospetto di una delle grandi potenze del rugby mondiale. Se il 2 ottobre all'Otago Stadium di Dunedin contro gli irlandesi riusciremo a farne un'altra, magari mantenendola per tutta la partita, possiamo farcela.


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14 settembre 2011

C'È 0-2 E 0-2...

Due partite, due 0-2. Contro Nocerina e Varese il Livorno ha messo in luce tutte le contraddizioni, sue e del campionato di serie B. Contro i molossi tutto ciò che poteva andare storto è andato storto, arbitraggio compreso. Tuttavia la prestazione non era stata da buttare e, soprattutto nel primo tempo, i bimbi di Novellino avevano espresso un gioco discreto. Poi nella ripresa, il patatrac: gol incassato, squadra che si disunisce, avversari gasati che corrono come ossessi, contropiede fatale, eurogol della domenica e buonanotte. Succede, al Livorno però negli ultimi tempi, soprattutto in casa, succede un po' troppo spesso. E va bè.

Sei giorni dopo in quel di Masnago, inviolato da oltre tre anni, un altro 0-2, stavolta per noi. E paradossalmente, la vittoria arriva al termine di una partita di rara bruttezza. Primo tempo spigoloso poi nellaripresa si accendono le Luci e la gara prende un'altra piega, complice anche un Varese davvero lontano anni luce dalla squadra rivelazione dello scorso anno. Basta un episodio e le partite girano. Frase di una banalità sconcertante, mi rendo conto, ma è così.

Al prossimo giro al Picchi salgono le Vespe del nostro amico Tomas. Canzonato, stimato, talvolta odiato il buon Danilo resterà in ogni caso, nel bene e nel male, nella storia amaranto. E a buon diritto. Il Drago Lituano magari non verrà ricordato per le prodezze (anche se la doppietta nei playoff col Grosseto e il primo gol "europeo" del Livorno contro il Pasching resteranno negli annali) però ha sempre onorato con corsa e dedizione la maglia amaranto. Ed è per questo che in fondo gli vogliamo bene.

2 settembre 2011

MERCATO LIVORNO | STAVOLTA NON E' ANDATA COSI MALE

Considerato che, volenti o nolenti, il presidente è quello che è, direi che la campagna acquisti (e cessioni) del Livorno merita un bel 6,5 pieno. Spinelli, a differenza degli scorsi anni, non ha ceduto nessun big al fotofinish, nemmeno Paulinho, richiesto da più parti. Con tutti i dubbi, legittimi, sul rendimento effettivo da titolare in serie B (anche se non va dimenticato che stiamo parlando comunque di un '86 che in LegaPro ha fatto più di 40 gol in due stagioni) nelle prime apparizioni ha fatto vedere di essere decisamente un altro rispetto a quello "ammirato" qualche anno fa. 

Abbiamo un portiere di prospettiva come Bardi e in B una difesa con gente come Knezevic, Perticone e Miglionico non è da tutti. A centrocampo peccato per aver perso Surraco e Iori (andati a rinforzare peraltro una diretta rivale) ma se Barone torna ad essere un giocatore di calcio e Genevier regge non siamo da buttare. Forse qualcosina in più in mezzo al campo andava fatta proprio in virtù del fatto che fisicamente i due suddetti non danno le dovute garanzie ma i giovani pimpanti rincalzi, Bigazzi su tutti, lasciano ben sperare.

Davanti, detto di Paulinho, Dionisi garantisce corsa, impegno e sportellate. Certo, facesse qualche gol in più non sarebbe male. Russotto è un trequartista dai piedi buoni sarà utile e Piccolo va a rimpolpare un reparto che era pericolosamente sguarnito. Senza dimenticare Dell'Agnello che resta comunque uno dei giovani più promettenti in assoluto.

Poi c'è il Novello. Se Spino non lo importuna e la squadra lo segue magari non ci divertiremo dal punto di vista estetico ma di certo lotteremo, combatteremo e faremo la faccia dura. E come insegna il grande Osvaldone Jaconi ai livornesi (tanti e giovani in rosa, fattore non da poco) piace così. Il vero 'bomber' probabilmente è lui.

BENE CON LA SAMP, ORA SOTTO CON I MOLOSSI

Ha un bel dire il tecnico della Samp Atzori nel dire che la sua squadra ha avuto il pallino del gioco per due terzi del match. Anche perché durante questo "dominio" i blucerchiati non si sono resi molto pericolosi. Al contrario il Livorno nel "terzo di partita" a suo appannaggio ha creato tre nitide palle gol soffrendo solo nel finale. La partita è finita 0-0 e, diciamocelo, è stata decisamente bruttina. Ma chi se ne frega. Dopo la vittoria di Crotone un pari con la corazzata doriana è decisamente un ottimo risultato, soprattutto per come è maturato, con tanta grinta, nessuno che tira indietro la gamba e una tifoseria che timidamente sta ritrovando l'entusiasmo perduto. Unico neo la rissa  post-partita della Baracchina Rossa. Ma tant'è.


Ora per gli uomini del Novello un ostacolo rognoso ma superabile: la Nocerina. I molossi rossoneri, reduci dal pari interno col Brescia, salgono all'Ardenza con il piglio della neopromossa e quindi sarà bene fare molta attenzione. Attacco da inventare con Dell'Agnello ko (Accardi l'ha picchiato impunemente per tutto il tempo che è rimasto in campo...) e Paulinho ancora fermo ai box. Novellino potrebbe dunque gettare nella mischia almeno uno dei due nuovi arrivi dell'ultimo minuto, Russotto e Piccolo. Ci sarà da sudare, come sempre ma una bella vittoria nel nostro fortino potrebbe davvero, finalmente, far sbocciare la passione tra la nostra gente e questa squadra.

Sullo scaffale...