Dispiace vederlo in questi giorni “bollato” superficialmente come un caudillo da una stampa occidentale che forse avrebbe preferito un bel generalissimo assassino pronto ad affamare il suo popolo e a regalarci il petrolio. (S)fortunatamente Chàvez non era niente di tutto ciò. Certo, era un ex militare, un uomo con un ego spropositato e un fautore del teorema dell'uomo solo al comando. Ma è anche colui che con il petrolio ha provato a risollevare un Paese e, forse, un continente. A che prezzo lo vedremo ora che non c'è più. Saprà il Venezuela camminare con le sue gambe? Oppure il sistema chavista di cui tanto si è parlato, una volta scomparso il suo creatore e artefice, farà piombare il Paese nel baratro?
Vediamo che succede e speriamo bene...
PS. Intanto, nel silenzio assordante della politica italiana, troppo presa da grilli e bambolotti, giova ricordare le parole di commiato di François Hollande, non proprio un comunista da centro sociale: «Al di là del suo temperamento e dell'orientamento che non tutti hanno condiviso Chavez ha espresso una volontà innegabile di lottare per la giustizia e lo sviluppo. Sono convinto che il Venezuela saprà superare questo test nei confini della democrazia e della pace»
Nessun commento:
Posta un commento